Mastoplastica e gravidanza

Mastoplastica e gravidanza
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Chirurgo Plastico e Dirigente medico presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Pubblica i suoi articoli per le migliori riviste specialistiche di Chirurgia Estetica.
Creazione: 27 mar 2017 · Aggiornamento: 4 dic 2020

Cosa sapere, come comportarsi prima e dopo la pianificazione di un'operazione al seno e di una prima o successiva gravidanza?

Il primo dubbio di molte donne è se l'effettuazione di una mastoplastica possa interferire con una futura gravidanza o con l'allattamento. Il secondo dubbio riguarda la validità o meno di sottoporsi a mastoplastica prima di una eventuale gravidanza, in altre parole se la gravidanza possa rovinare il risultato ottenuto con la chirurgia. Chiediamolo al dott. Egidio Riggio.

Sono numerose le donne fra i 20 ed i 35 anni che scelgono di sottoporsi ad una mastoplastica. La maggioranza richiede di aumentare con protesi il proprio piccolo seno. Meno frequentemente si tratta di riduzione di mammelle molto grandi o pendenti oppure di asimmetrie dello sviluppo puberale. Ha poco senso aspettare una ipotetica gravidanza, che sempre più spesso, viene programmata ben oltre i 30 anni di età, per avere un seno bello e armonioso, e più o meno florido. Alla domanda se il risultato estetico viene compromesso da gravidanza ed allattamento preferisco dare due risposte. La prima è: generalmente, nelle mie pazienti, il seno resta bello nonostante allattamenti, anche ripetuti, come mostrano le foto. Può magari perdere un minimo di tonicità e volume (ma le protesi mantengono forma e volume di partenza). La seconda risposta è: il mantenimento del risultato è possibile solamente se si rispetta l'anatomia e la funzione della mammella durante la chirurgia. Purtroppo, vuoi per disinteresse vuoi per scarsa esperienza, molti chirurghi utilizzano tecniche meno conservative della ghiandola mammaria, creando cicatrici non necessarie che aumenteranno rischio di atrofia e di incapacità ad allattare oppure pianificando gli interventi in modo non corretto.

protesi anatomiche
Donna di 31 anni, progettazione per specifica protesi anatomica da 410 grammi, da una prima ad una terza

Quali accorgimenti bisogna seguire per poter preservare tutte le potenzialità della mammella e le funzioni connesse ad un fisiologico allattamento?

E' importante preservare la capacità di poter allattare- Il latte materno è importante per una crescita sana del bambino nei suoi primi mesi di vita. Frequentemente i chirurghi non prestano attenzione alla delicata preservazione della sensibilità e dell'apporto di flusso sanguigno della mammella, quando progettano l'intervento. Per me, al contrario, qualità delle tecniche chirurgiche, durata della protesi e del risultato estetico, e preservazione della funzione del seno (allattamento) sono priorità assolute. Il mio metodo di mastoplastica, Zenith, rispetta tali dettami.

Risultati mastoplastica
Controllo dopo 9 mesi dalla mastoplastica dual-plane secondo Riggio (Zenith System)

In cosa consistono queste priorità per una giovane donna?

Stare attenti alla scelta delle tecniche di dissezione interna della ghiandola mammaria (vale per l'aumento con protesi e, ancor di più in caso di mastopessi o di mastoplastica riduttiva). Prestare attenzione alla qualità della protesi (protesi ben note e studiate da molti anni, con sistemi di fabbricazione controllati). Preferire una tecnica sottopettorale, preferibilmente dualplane, che mantiene più afflusso di sangue al seno e quindi maggiore apporto di sostanze nutritive e di calore. Negli ultimi dieci anni ho messo definitivamente a punto una tecnica dualplane, più efficiente e sicura di quelle applicate dagli altri chirurghi plastici.

Donne che hanno il seno rifatto possono allattare il proprio bambino? E se hanno la montata lattea?

Ammesso che la propria ghiandola produca latte, non a tutte le donne questo succede, nutrire col latte materno ha la sua importanza per i primi mesi di vita.Non vi è nessuna interferenza tra allattamento e protesi al seno. Anche le interferenze con la montata lattea sono rare. Già anni fa studi scientifici internazionali hanno rilevato la presenza di microparticelle di silicone nel latte materno che però non creano alcun problema al lattante in quanto il silicone è inerte, non provoca allergie, non è dannoso e comunque non viene assorbito dall'intestino finendo nelle feci del neonato. Per di più le protesi di nuova generazione, con gel ad alta coesività, dovrebbero risentire ancor meno di questo fenomeno. Chiaramente la qualità della protesi fa la differenza perché non dobbiamo pensare solo al silicone che, come detto, è biologicamente inerte ma ad alcune sostanze, alcune impurità, rilasciate dal processo di fabbricazione che possono danneggiare i nostri tessuti. Vedi cosa è successo con le protesi PIP, alcuni anni fa. Per questo insisto sempre con le mie pazienti, soprattutto se giovani, a scegliere protesi di aziende ben note, presenti sul mercato da tanti anni, e non optare per novità poco studiate o, peggio, per protesi di basso costo pur di risparmiare 500-1000 euro.

pre e post mastoplastica
Controllo dopo 3 anni dalla mastoplastica, 1 mese dopo il primo parto

Quanto tempo dovrebbe trascorrere fra la mastoplastica e l'inizio di una gravidanza? E' vero che debba passare un anno?

Non sono a conoscenza di documentazioni scientifiche che dimostrino l'efficacia di un determinato lasso di tempo che debba necessariamente intercorrere fra l'operazione di mastoplastica additiva ed una futura gravidanza. Consiglio a chi pensasse di intraprendere la gravidanza nei prossimi 6 mesi, di aspettare a sottoporsi alla mastoplastica e farlo dopo aver visto gli effetti subiti dal seno in seguito a gravidanza ed allattamento. Non serve far passare un anno intero! Non serve preoccuparsi se si scopre di essere incinta dopo pochi mesi dall'operazione. In ogni intervento al seno con protesi la guarigione completa e l'assestamento definitivo del risultato estetico si raggiungono dopo 4-5 mesi. Trascorso questo periodo, quindi, nessun timore. A rafforzamento di questa affermazione, bisogna anche tenere in considerazione che nei primi 2-3 mesi di gravidanza le mammelle ricevono ancora poche stimolazioni ormonali.

Risultati mastoplastica
Controllo dopo 9 anni dalla mastoplastica, 15 mesi dopo il secondo parto ed allattamento

L'allattamento rovina il seno operato?

L'effetto peggiorativo può essere evidente negli impianti sotto ghiandolari. In tantissime miei pazienti con impianti sotto pettorali dualplane, che hanno avuto successivamente bambini, il seno ha acquisito, semmai, maggior naturalezza. Si può notare una perdita di un po' di volume ed un modesto rilassamento dei tessuti sovrastanti la protesi.

Una o più gravidanze, uno o più anni di allattamento conducono sempre allo svuotamento del seno, alla perdita di una bella forma di seno che, sebbene piccolo di volume, era presente prima della gravidanza. Cosa spinge le donne a pensare alla mastoplastica subito dopo la gravidanza?

Il vedere "appassire" come succede ad un bel fiore oramai secco il proprio seno è vissuto molto male da tutte le donne. In particolare se si è ancora giovani, è molto deprimente. Ritrovare la propria femminilità e una maggiore autostima di sé è quello che le donne da me operate mi riferiscono di aver provato dopo la mastoplastica.

Quanto tempo deve passare fra il termine di una gravidanza e l'operazione di mastoplastica?

Naturalmente si dovrà aspettare l'assestamento fisiologico dopo gravidanza ed allattamento. Consiglio di effettuare la prima visita almeno 2-3 mesi dopo il termine dell'allattamento giornaliero, non prima perché le valutazioni precoci potrebbero sottostimare la necessità di un riempimento con protesi di volume maggiore, e pianificare l'operazione a 6 mesi di distanza dal termine dell'allattamento. Qualora la donna non abbia praticamente allattato, conviene sempre passino 3 mesi per attendere la regressione del seno post-gravidico per poter valutare i reali difetti di volume e di forma. Successivamente procedere all'intervento almeno 4-6 mesi dopo il parto.

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