Quanto durano gli effetti della chirurgia estetica?
Durante l'estate diventiamo più coscienti dei nostri difetti fisici. Non solo perché magari abbiamo provato a fare la famosa "operazione bikini", ma perché in generale è l'epoca dell'anno in cui ci facciamo piú foto. E quindi, quando poi comincia settembre, ci ritroviamo a pensare che forse abbiamo bisogno di qualche ritocco.
La questione è: i ritocchi sono duraturi o siamo destinati a "ritoccarci per sempre"?
Secondo gli esperti, alcuni trattamenti/interventi estetici danno risultati più stabili nel tempo rispetto ad altri e questo dipende dall'area del corpo su cui si è intervenuti, nonché dalle caratteristiche fisiche del paziente. Del resto bisogna dire che la chirurgia estetica non blocca il processo di invecchiamento, ma lo maschera in qualche modo.
Molto dipende dal tipo di intervento estetico di cui stiamo parlando. In qualsiasi caso, i risultati saranno più promettenti se i cambi realizzati sono significativi. Anche se bisogna tener in conto che ci sono dei trattamenti che vanno ripetuti se vogliamo conservarne gli effetti.
Botox e liposuzione, due facce della stessa medaglia
Forse il caso più ovvio è la tossina botulinica, piú comunemente conosciuta come Botox, la sua marca commerciale. Il suo effetto, per esempio, svanisce dopo qualche mese, ma, non avendo utilizzato molto il muscolo dove é stata iniettata, quando questo si contrae di nuovo lo fa con meno forza e, quindi, la ruga non si pronuncia più così tanto come prima del trattamento. Pertanto può esistere un miglioramento a lungo termine.
Rispetto a quando ripetere la seduta, normalmente si ripete due volte all'anno, anche se ad alcuni l'effetto dura di più e per questo motivo hanno bisogno di una sola sessione annuale. Il Botox si può applicare senza controindicazioni, basta solo tenere in conto che bisogna aspettare un minimo di 3 mesi tra una sessione e l'altra per evitare che la pelle si abitui alla sostanza.
Al contrario, la liposuzione sí che sembra avere effetti più definitivi. Quello che fa questo tipo di intervento è prima di tutto rompere l'adipocita (cellula adiposa) per poi aspirare il grasso che c'è dentro, in modo che il numero di adipociti diminuiscono nella zona trattata. È per questo motivo che, dopo aver effettuato una liposuzione, non solo si perdono i cumuli di grasso, ma si diminuisce il numero di cellule adipose, la cui quantità resterà sempre minore a quella che si aveva anche nel caso di aumentare nuovamente di peso, per cui non si ingrasserebbe più nella stessa maniera. Questo non vuol dire che possiamo trascurare il regime alimentare in quanto potremmo prendere peso in altre zone del nostre corpo: la soluzione, quindi, sta nel fare attenzione a ciò che si mangia dopo un intervento del genere in modo da non andare incontro a grandi variazioni di peso.
E le protesi al seno durano tutta la vita?
Un'altra grande questione riguarda la durata delle protesi mammarie. Se a volte avete sentito dire che le nuove protesi di silicone possono durare a vita, la cosa certa è che qualsiasi protesi è soggetta a consumarsi nel tempo.
È un errore dire ad una paziente che le protesi hanno una data di scadenza o che dovrà cambiarle di sicuro entro un tempo prestabilito. Nonostante normalmente le protesi tendano a sostituirsi dopo una decina di anni, questi dati si basano su studi obsoleti che fanno riferimento a protesi vecchie di 20 o 30 anni fa. Allo stesso tempo non è prudente assicurare che una protesi delle nuove generazioni possa durare tutta una vita. La realtà è che ogni donna che si sottomette ad una mastoplastica additiva deve sapere che le protesi prima o poi vanno sostituite o estratte perché possono dare dei problemi, come una rottura o un incapsulamento. Inoltre è assurdo pensare che dopo 30 anni il materiale di una protesi non si sia deteriorato. Pochi materiali resistono per così a lungo.
Quindi è importante capire che quello che devono essere a vita sono i controlli di revisione dal medico, così come le esplorazioni fisiche che dovrete realizzare per assicurarvi che le vostre protesi non abbiano nessun problema. Nel caso in cui durante un controllo si riscontrasse qualche tipo di problema, bisogna prendere in considerazione l'estrazione della protesi. Nel caso poi in cui una paziente non voglia sostituire la protesi, ma solo rimuoverla, è consigliabile che effettui una mastopessi, un procedimento per sollevare il seno senza alcun inserimento di protesi mammarie.
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L'importanza delle cure iniziali
Un altro punto che resta chiaro riguarda le cure iniziali. Per assicurare i risultati di un intervento di chirurgia estetica, sono necessarie revisioni periodiche senza pensare che abbiamo risolto i nostri problemi solo per essere stati in sala operatoria.
Per esempio, se si tratta di protesi di silicone, ogni due anni si può realizzare un esame, come un'ecografia mammaria. Per evitare errori di diagnosi, nel caso in cui dall'ecografia risulti che una protesi si è rotta, si può sempre richiedere una risonanza magnetica in modo da confermare il diagnostico ed essere sicuri del risultato. Ma richiedere una risonanza senza essersi sottoposti ad un'ecografia è eccessivo.
Tuttavia, non tutte le cure si effettuano a lungo termine. In alcuni casi è fondamentale seguire i dettami del medico specialmente i primi giorni dopo l'intervento. Per questo motivo il postoperatorio è importante e non va sottovalutato. Drenaggi, indicazioni particolari per dormire, muoversi etc. sono necessari affinché il recupero possa essere rapido e perché dopo una settimana si possa tornare alle proprie attività sociali e lavorative.
La prima revisione è sicuramente tra le piú importanti perché ci dirà se tutto è andato bene o no. Le indicazioni da seguire vengono date per iscritto e normalmente quello che viene detto è che circa dopo un mese o un paio di settimane (a seconda del tipo di intervento) si riprendano le normali attività, sempre con precauzione.
Ogni paziente dovrà comunque essere medico di se stesso e stare attento ai disturbi che sente senza esagerare negli sforzi. Di fronte a qualsiasi dubbio è comunque consigliabile comunicarlo sempre al proprio medico.
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