Lifting "non chirurgico" con i Fili di trazione

Lifting "non chirurgico" con i Fili di trazione
Carmen Giubileo

Da sempre appassionata di creatività e contenuti digitali e con un master in Cinema e Comunicazione, da ben 5 anni scrivo contenuti digitali su benessere, salute ed estetica.

Creazione: 1 apr 2016 · Aggiornamento: 17 gen 2024
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Da quasi un decennio, nel mondo della medicina estetica, si parla dei fili di trazione come la possibile alternativa non chirurgica al lifting, ma è solo negli ultimi anni che tale metodica ha subito una enorme diffusione ed evoluzione.

Segni dell’invecchiamento e lifting non chirurgico

Nel viso, uno dei primi segni dell’invecchiamento consiste nella graduale discesa delle guance che, conseguentemente, provoca una minore definizione dei lineamenti e dei contorni del viso. Quando si è giovani il grasso presente nella zona zigomatica è proiettato verso l’esterno, tonico e crea una naturale e graduale transizione tra la palpebra e la guancia. Con il procedere dell’età, il suddetto strato adiposo si dissocia e la guancia, per gravità, tenderà a scendere verso il basso. Questo processo coinvolge anche la piega naso labiale che si accentuerà e la linea mandibolare che perderà i suoi contorni, mettendo in evidenza le inestetiche pieghe ai lati del mento.

Quali sono i casi maggiormente indicati per il lifting non chirurgico?

Grazie alle ricerche scientifiche della medicina estetica è possibile contrastare i segni del tempo senza l’ausilio del bisturi. In quali casi è indicato ricorrere al lifting non chirurgico? Vediamoli di seguito:

  • Rilassamento a livello del terzo medio ed inferiore del viso
  • Accentuazione evidente o lieve dei solchi naso labiali
  • Rilassamento del terzo superiore del viso
  • Rilassamento della zona perioculare
  • Inferiore definizione della linea mandibolare
  • Rilassamento dei tessuti del collo

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Utilizzo dei fili per lifting non chirurgico

Fino a qualche anno fa, l'unica arma a nostra disposizione era esclusivamente quella della chirurgia, lifting più o meno invasivi, mini lifting distrettuali, lifting del sopracciglio. Oggi i pazienti vogliono risultati altrettanto validi, ma senza necessariamente sottoporsi ad interventi chirurgici. Qualsiasi tipo di filo infatti, può essere impiantato senza alcun tipo di anestesia, ambulatorialmente, permettendo una immediata ripresa delle attività quotidiane. Oggi il sogno di contrastare gli effetti del tempo e della forza di gravità sul viso e sul collo è realizzabile grazie ai fili in PDO, Acido Polilattico o Caprolactone. Tali sostanze erano già note da tempo, ma solo di recente si è compreso come utilizzarle nella progettazione di fili di sospensione e di trazione.

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Quali sono le tipologie di fili disponibili?

Si distinguono in fili biostimolanti e fili di trazione e sono tutti costituiti di materiali riassorbibili, tali da determinare uno stimolo tessutale rigenerativo che comporta la sintesi di nuovo acido ialuronico endogeno e di collagene e che perdura per diversi mesi. Dal punto di vista tecnico vanno valutati con attenzione i vettori lungo i quali esercitare le trazioni, così da correggere i vari inestetismi senza alterare la naturalezza ed i lineamenti del viso.

Fili di Biostimolazione

I fili di biostimolazione sono composti o da PLA (acido polilattico) o da PDO (polidiossanone) e si presentano con una superficie liscia o ruvida, e si usano per creare un vero e proprio reticolo di sostegno. Sono indicati per il trattamento di depressioni cutanee, cicatrici da acne, lassità cutanea, codice a barre e zona perioculare. Sono caratterizzati da un alto potere stimolante sia per la rigenerazione tissutale che per la collagenasi.

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Fili di Sospensione/Trazione

Anch’essi composti di PLA o PDO e si caratterizzano per la presenza di ancorette, microspine e coni sia bidirezionale che monodirezionali che consentono l’ancoraggio ai tessuti sottocutanei con conseguente effetto lifting. I fili di trazione sono indicati per trattare il rilassamento cutaneo del terzo medio e del terzo inferiore del viso, correzione della linea mandibolare e della rilassatezza tissutale del collo. Trova applicazione anche in altri distretti corporei come interno coscia, interno braccia e glutei.

Fili di trazione: tecnica di inserimento

Essendo una tecnica minimamente invasiva, il trattamento si svolge a livello ambulatoriale. Il medico, dopo aver eseguito un accurata visita e, aver fornito al paziente tutte le informazioni del caso, esegue una leggera anestesia locale in corrispondenza dei siti di inserimento dei fili che saranno localizzati grazie ai disegni eseguiti precedentemente dal medico. Si procede con la pratica di piccolissimi fori con l’ausilio di uno specifico ago e si procederà con l’inserimento dei fili. Successivamente si pratica un massaggio compressivo che consentirà l’adesione delle ancorette ai tessuti e così, sarà possibile tirare i fili per ottenere la trazione desiderata.

Fili di biostimolazione: tecnica di inserimento

I fili di biostimolazione si caratterizzano per essere estremante sottili e questo ne consente l’inserimento senza la pratica di una anestesia locale. Al termine del trattamento il paziente potrebbe avvertire un leggero fastidio che scomparirà nel giro di poche ore.

Post trattamento

Per quanto riguarda i fili di biostimolazione, il paziente potrà tornare subito alle proprie attività quotidiane. Mentre con i fili di trazione, il paziente potrebbe presentare un leggero gonfiore e piccoli lividi in corrispondenza dei siti di inserimento ma che si riassorbiranno massimo entro 7 giorni.

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