La cavitazione medica è valida oppure superata?
La "cavitazione" è un fenomeno fisico noto agli scienziati da molti anni, che trova applicazione in vari campi, fra i quali la medicina estetica. Il trattamento si basa su ultrasuoni a bassa frequenza che, attraverso un manipolo, vengono indirizzati nei tessuti adiposi. Per effetto degli ultrasuoni la pressione all'interno delle cellule colpite subisce modifiche tali da indurre la formazione di minuscole bolle di gas, che implodono danneggiando con la loro "onda d'urto" la membrana esterna degli adipociti.
Gli acidi grassi fuoriescono e vengono in seguito metabolizzati dal nostro organismo ed eliminati in maniera definitiva, come avviene per qualunque altro grasso alimentare.
Cavitazione medica o estetica?
Vale la pena di sottolineare che il trattamento di cavitazione medica differisce dalla cavitazione estetica a causa delle diverse prerogative tecniche dei macchinari impiegati. Un buon dispositivo medico utilizza infatti frequenze estremamente basse, comprese tra i 30 kHz e i 40 kHz, in grado di provocare nei tessuti effetti meccanici, termici e di cavitazione. Le frequenze impiegate dall'estetista hanno un effetto più blando e superficiale che si rivela insufficiente per gli accumuli di adipe di una certa consistenza o estensione.
Proprio a causa dell'intensità degli effetti che il trattamento medico può provocare, è importante che sia svolto da personale autorizzato e preparato. E' necessario che sia un medico a stabilire l'idoneità fisica del paziente, che deve essere in buona salute, dal momento che l'eliminazione degli adipociti avviene attraverso il fegato e richiede un pur blando impegno per l'organismo. Allo stesso modo, deve essere il medico a consigliare una dieta adatta nei giorni successivi alla cavitazione, che di solito è povera di grassi (per non appesantire ulteriormente il metabolismo), e include un'elevata quantità di acqua oligominerale.
Vi è un'altra importante prerogativa che riguarda esclusivamente la cavitazione medica: il trattamento, quando necessario, può essere abbinato all'infiltrazione sottocute di una soluzione fisiologica o di un farmaco lipolitico, in grado di favorire il processo di "scioglimento" del tessuto adiposo, con risultati più soddisfacenti e tempi più brevi.
Quante sedute sono necessarie?
Come ogni altro trattamento liporiducente, la cavitazione richiede un certo numero di sedute, solitamente 8/10, da svolgere nell'arco di alcune settimane. A meno che si soffra di problemi del sistema linfatico o patologie legate al cuore, ai reni o al fegato, non comporta rischi né effetti collaterali di rilievo; è giusto perciò collocarla fra le alternative tuttora più valide a cui ricorrere se non si ha intenzione di sottoporsi alla liposuzione chirurgica, più impegnativa sia a livello fisico che di investimento economico.
Del resto, neppure la liposuzione può essere risolutiva nei casi di sovrappeso e adiposità che superino una certa entità, ma entrambi i metodi, quello chirurgico e quello ambulatoriale (eventualmente abbinati) possono essere utili ad ottenere un piacevole rimodellamento della silhouette.
La cavitazione, allo stesso modo della liposcultura, permette un buon grado di ricompattamento della cute, altro elemento che contribuisce a rendere più piacevole il profilo di fianchi, addome, cosce e altre zone, che avviene per merito della contrazione delle fibre di collagene provocata dalle onde ultrasoniche che riscaldano il derma in profondità.
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