''La terapia sclerosante è il gold standard contro le vene varicose''
Perché e’ un problema soprattutto femminile?
Il rapporto tra donna ed uomo nella comparsa delle macro e microvarici e’ di circa 2-3:1 e cio’ e’ dovuto al differente corredo ormonale dei due sessi ed alla presenza di piu’ fattori causali nella donna, come ad esmpio la gravidanza e la pillola anticoncezionale.
Come prevenire la malattia varicosa?
Attuando un stile di vita sano, ossia un controllo del peso corporeo, lottando, fin dalla prima infanzia , contro l’obesita’ e facendo una alimentazione bilanciata, ricca di vitamine e fibre alimentari e con pochi grassi animali e soprattutto facendo molto movimento, come il camminare, nuotare o andare in bicicletta, favorendo ed aumentando il fisiologico deflusso venoso e linfatico degli arti inferiori. Un aspetto da non trascurare e’ il rapporto con il calore, nel senso di evitare le lunghe esposizioni al sole o qualsiasi fonte di calore, in quanto il calore e’ vasodilatante.
Bisogna rivolgersi allo specialista ( flebologo ) ed approfondire l’esame clinico con l’esame strumentale, eseguendo un doppler c.w o un eco color doppler del sistema venoso superficiale e profondo degli arti inferiori.
La comparsa di varici o capillari puo’ rappresentare all’inizio solo un problema di tipo estetico , ma con il passare del tempo inizieranno a sorgere i vari sintomi legati alla stasi sanguigna nei distretti venosi dilatati e quindi:
- crampi notturni
- pesantezza e stanchezza alle gambe
- edemi serotini
- senso di bruciore o formicolio o prurito
Nella terapia della malattia varicosa bisogna considerare la patogenesi (la causa e il modo della sua insorgenza) e la grandezza del vaso dilatato: nelle macrovarici o vene varicose vere e proprie, ad oggi, i trattamenti proposti sono: la flebectomia ( asportazione della varice) e la scleroterapia, che consiste nel restringimento della parete dilatata (fibrosi parietale ), rendendola con il tempo praticamente invisibile. Per quanto concerne le microvarici (piccole vene reticolari e capillari), ad oggi, i trattamenti proposti sono: la scleroterapia ed il laser.
A mio avviso, in questo momento, nell’ambito della terapia delle vene varicose, delle varicosità (piccole varici reticolari) e dei capillari, la terapia sclerosante o scleroterapia rappresenta il gold standard di riferimento, in quanto costituisce un trattamento efficace, non invasivo, si esegue in ambulatorio, con una compliance, della o del paziente, ottimale. È ovviamente imprescindibile, prima dell’esecuzione di tale metodica, lo studio clinico e strumentale del sistema venoso profondo e superficiale la scleroterapia consiste nell’inniettare direttamente nella varice o nel capillare una sostanza, che puo’ essere il classico liquido sclerosante oppure una nuova formula schiumosa detta "schiuma sclerosante" che ha un’azione irritante sul rivestimento interno del vaso, portandolo progressivamente al restringimento, riducendo la dilatazione venosa e rendendola, nel tempo, praticamente invisibile.
Premesso che non esiste una limitazione assoluta riguardo al periodo di esecuzione del trattamento, ma tenuto conto della necessita’ di una elasto-compressione ( calza o benda elastica ) subito dopo il trattamento, e’ consigliabile di evitare il trattamento nei mesi caldissimi (luglio-agosto).
Il numero delle sedute scleroterapiche dipende dal quadro clinico e dall’estensione della varice o delle varicosita’ o dei capillari. La media delle sedute e’ in genere dalle quattro alle dieci.
La terapia sclerosante non e’ dolorosa. Gli aghi ipodermici monouso, usati in questa metodica, sono di calibro ridottissimo e volendo, nei casi particolari, si puo’ trattare la regione da sclerosare con una crema anestetica.
Le controindicazioni possono essere assolute, come la gravidanza, nei primi 6 mesi, le lunghe degenze, che obbligano il paziente a letto, episodi recenti di tromboflebite superficiale e profonda, il diabete scompensato e tumori maligni. Le controindicazioni relative possono essere gli stati febbrili e le discrasie ematiche.
L'applicazione di un supporto elastocompressivo (calza elastica contenutiva o fascia adesiva) sulla parte sottoposta a scleroterapia e’ un passaggio estremamente fondamentale per la buona riuscita del trattamento. Inoltre è importante non sottoporsi, dopo la scleroterapia, alle fonti di calore ed evitare di assumere, per le 72 ore successive alla scleroterapia, tutti i farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina etc.), per evitare una riduzione dell’efficacia della soluzione sclerosante.
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