Dr. Antonino Campisi: Perché ci si sottomette all'intervento di addominoplastica
Il Dott. Antonino Campisi è Specialista in chirurgia generale e in chirurgia plastica. Libero professionista a Rimini. È Membro della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.
Autore di:
- “Fondamenti in chirurgia plastica-estetica: scienza ed arte". O.E.M.F. Documento Editoriale, 1995, insieme a Polselli R. e Giachero E.
- “Rinoplastica estetico-correttiva e mentoplastica additiva". O.E.M.F. Documento Editoriale, 1995, insieme a Polselli R., SabanY. e Giachero E.
- Nel 2010 insieme con il professor Marco Gasparotti ha scritto il libro per i medici specialisti “Scienza ed Arte nella Chirurgia e Medicina Estetica del Viso" - Editore Verduci - Roma: 1500 pagine, più di 1500 figure, due D.V.D. con filmati di interventi chirurgici.
Quali sono le indicazioni alla addominoplastica e gli inestetismi dell'addome?
Le modalità e la qualità stessa della vita attuale, quali: stress eccessivi e ripetuti, fumo, alcool, erronea alimentazio¬ne, sedentarietà, favoriscono, però, l'accentuarsi degli inestetismi del profilo corporeo, sempre meno tollerati, perché la cultura attuale ha fatto un mito dell'efficienza e dell'eterna giovinezza. Nella società attuale è innegabile l'importanza di essere sempre efficienti e di avere un aspetto “eternamente giovanile".
Particolarmente una alimentazione abbondante e la diminuzione dell'attività fisica hanno reso possibile un incremento notevole dell'obesità e delle sue conseguenze. L'obesità, infatti, è causa, oltre che di un disagio psicologico, anche di un aumento della mortalità. Attualmente sono sempre più numerose le persone che si sottopongono ad un programma di restrizione calorica. Molto spesso, però, dopo aver conseguito il calo ponderale e, raggiunto il peso corporeo desiderato e stabilizzato da almeno un anno dal termine della dieta, mentre la cute ha raggiunto il massimo grado di contrazione, in sede addominale, persistono delle eccedenze cutanee, dovute alla incapacità della cute di adattarsi ulteriormente alla riduzione volumetrica del tessuto adiposo.
Durante la gravidanza, sotto influenze ormonali e per l'azione di crescita del feto, si ha un rilasciamento della parete muscolare addominale antero-laterale, con aumento delle dimensioni dello strato muscolo-fasciale che avviene in tutte le direzioni, per un periodo di tempo relativamente corto. Il fenomeno è reversibile in gradi variabili dopo la gravidanza, ma può comportare molteplici e varie entità di rilassamento cutaneo e/o muscolo-aponeurotica. Per alcune donne, perciò, il tributo da pagare alla gioia di avere messo al mondo una nidiata di bambini consiste in un rilassamento dei muscoli addominali e in un “addome pendulo" che, talora, assume l'aspetto “a grembiule", a causa della plica che i tessuti rilassati formano sopra la zona pilifera del pube.
Per altre donne, invece, l'addome pendulo è una eredità degli anni della giovinezza se allora si era in¬grassato molto e con l'andare del tempo si è perseverato in questa situazione di abbondare nell'ingestione del cibo: con altrettanta sconsideratezza si sono sot¬toposte a una “dieta-miracolo" che ha fatto perdere peso abbastanza rapidamente e in modo errato e la conseguenza è proprio l'addome pendulo.
Cosa è l'addominoplastica?
L'intervento di addominoplastica estetico- correttiva consiste:
- nell'asportazione della cute e del grasso in eccesso dall'addome; si rimuove l'eccesso di cute e di tessuto adiposo nella parte centrale e bassa dell'addome (inferiormente all'ombelico);
- nel rimodellamento dei muscoli addominali, sfiancati da una gravidanza o dall'aumento di peso.
Con questo intervento non si crea una nuova “immagine corporea", ma si restaura la forma perduta.
L'addominoplastica, cioè la riduzione chirurgica del volume dell'addome, è un intervento che ha due facce altrettanto importanti e dove la motivazione estetica ha anche il vantaggio di portarsi dietro benefici sull'organismo. Dopo un intervento di addominoplastica totale è stato dimostrato che nei due terzi dei pazienti obesi o in soprappeso sottoposti a riduzione del calo ponderale, associandovi la chirurgia, si ha una regressione delle alterazioni del metabolismo glico-lipidico!
Quando non si deve ricorrere all'addominoplastica?
- L'addominoplastica non è un intervento diretto alla riduzione del peso corporeo: questo intervento non si iscrive nella fase acuta dell'obesità, ma si configura nel momento successivo, ad avvenuto calo ponderale.
- È consigliabile evitare di sottoporsi ad un intervento di addominoplastica se si ha in programma una gravidanza: questa, infatti, porterebbe ad una distensione e ad un allungamento della cute addominale vanificando o quantomeno alterando il risultato.Dopo una addominoplastica totale non è ragionevole affrontare una nuova gravidanza, né iniziare una cura dimagrante, perché le variazioni di peso legate a queste situazioni potrebbero alterare il risultato estetico raggiunto.
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