Filler a confronto: pozioni magiche per eliminare le rughe

Filler a confronto: pozioni magiche per eliminare le rughe
Prima e dopo l'infiltrazione di filler in regione perioculare
3 sedi di Parma, Roma...
Chirurgo Estetico e Segretaria Scientifica al Master in Medicina Estetica dell'Università di Parma. Autrice e relatrice di diversi lavori scientifici presentati nell'ambito di congressi e corsi.
Creazione: 21 giu 2013 · Aggiornamento: 3 giu 2019

I filler, dall inglese “to fill" ovvero riempire, sono sostanze che si utilizzano per colmare le rughe di espressione, come rughe glabellari e dei solchi naso genieni; sono utili anche per aumentare il volume delle labbra, nella correzione delle cicatrici di varia natura o in sostituzione alle protesi mammarie o glutee.

Vi sono due tipi di filler: permanenti (durano tutta la vita) e non permanenti, con durata variabile dai 4 agli 8 mesi. Il primo filler permanente conosciuto risale agli anni sessanta ed era in olio di silicone mentre negli anni ottanta prende il via l'utilizzo del collagene bovino.

I filler permanenti sono ormai poco in uso poiché possono dar luogo a risultati poco naturali non piacevoli per i pazienti e perché non lasciano spazio a correzioni; in più possono causare complicanze locali come ad esempio granulomi, formazione di capsule ed estrusione del prodotto anche a distanza di anni. Tra i filler permanenti ricordiamo nomi come Artecoll formato da microsfere di polimetilacrilato del diametro di circa 40 micron sospese e atelocollageno, Mediplast (povidone e collagene) , Aquamid, Teflon e Bioalcamid (polimeri di poliacrilamide e acqua apirogena)e Goretex (politetraetilene espanso a struttura microporosa).

I filler non permanenti sono preferibili poiché non danno in genere nessuna reazione allergica o di “rigetto", permettono alla paziente di non ripetere più il trattamento nel caso in cui il risultato non fosse soddisfacente per un qualsiasi motivo, sono, infatti, totalmente reversibili.

Vi sono vari tipi di filler non permanenti: acido glicolico, acido ialuronico, acido polilattico e collagene. L'acido glicolico fa parte degli alfaidrossiacidi, ha proprietà esfolianti e favorisce la produzione di collagene ed elastina. Per queste proprietà viene utilizzato sia per i peelings sia per riempire rughe sottili. L'acido ialuronico è invece un polisaccaride naturale presente in tutti gli organismi viventi; dalla sua totale assenza di antigenicità e immunogenicità deriva la sua assoluta biocompatibilità. Questo acido regola la riserva idrica del derma grazie alle sue molecole che si legano a quelle di acqua, proprio per questo motivo il suo venir meno con gli anni è causa dell'invecchiamento cutaneo. Oggi gli acidi ialuronici in commercio sono cross- linkati e hanno varie densità (low-medium-high e very high).

L'acido polilattico è un prodotto di sintesi chimica, biocompatibile e biodegradabile, non immunogeno che stimola la sintesi di nuovo collagene, dura circa 10 mesi e si usa per solchi profondi naso-genieni ma anche per guance, collo e rughe profonde.Il collagene fa anch'esso parte del supporto della pelle e in genere si usa quello bovino da allevamenti controllati (raramente quello suino), era molto in uso negli anni 80 e richiedeva comunque un test pre-iniettivo.

Esistono anche delle sostanze miste (riassorbibili mescolate a non riassorbibili) come ad esempio destrano e fosfato tricalcico, agarosio, fascian 8 da fascia di cadavere. Inoltre è possibile da un pezzetto di cute retro auricolare ottenere delle colture di fibroblasti che vengono moltiplicati e reintrodotti i siringa (Isolagen).

Le controindicazioni assolute all'utilizzo dei filler sono gravidanza e allattamento, malattie autoimmuni, cicatrizzazione anomala, infezione nel sito di inoculo, le controindicazioni relative sono la pregressa radioterapia e l'utilizzo in passato di filler non noti.

Veniamo infine ai prodotti autologhi come l'utilizzo del proprio tessuto adiposo (lipofilling) per trattare le rughe, ripristinare i volumi e correggere cicatrici o l'utilizzo del proprio plasma come biorivitalizzante tramite il PRP (gel piastrinico ricco di fattori di crescita). Questi rappresentano secondo me la migliore soluzione presente al momento poiché non producono anticorpi contrari, non comportano complicazioni e irregolarità nella distribuzione o nell'assorbimento del grasso.

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