Filler e Botox: un duetto perfetto per occhi freschi e riposati

Filler e Botox: un duetto perfetto per occhi freschi e riposati
Medico estetico con formazione presso la Scuola Internazionale di Medicina Estetica di Roma. Si occupa di Medicina Interna e Dermoestetica in Italia e all'estero.
Creazione: 4 feb 2025 · Aggiornamento: 4 feb 2025

L’area perioculare è una dell’aree più importanti nell’estetica del viso e nello stesso tempo i primi segni di sofferenza si vedono in quest’area. Difficile dire l’età esatta della comparsa dei primi segni dell’invecchiamento come gli inestetismi conosciuti da tutti (rughe, occhiaie, iperpigmentazioni, gonfiori).

A volte le prime rughe sono presenti già a 20 anni, in altri casi dopo 30 anni o intorno ai 40 anni. Stessi fenomeni riguardano le occhiaie, le iperpigmentazioni e lassità palpebrali. Parliamo di segni visibili, ma i cambiamenti strutturali fisiologici cominciano, secondo la letteratura scientifica, in media intorno 25 anni di età.

Non esiste una causa singola, responsabile dei cambiamenti, ma si tratta di una somma dei fattori interni ed esterni che è il risultato dei diversi inestetismi. Le diversità delle manifestazioni degli inestetismi sono dovute alle differenze strutturali, composizioni, architettura e funzioni cutanee, muscolari, legamentose ed ossee nelle varie fasce di età, etnie, genere. I fattori esterni sono molto importanti nell’accelerare i cambiamenti interni.

Il miglioramento dell’area perioculare porta spesso ad un abbellimento del viso sia delle unità estetiche vicine come la regione zigomatica, le tempie o la fronte. La presenza della ruvidità della cute, iperpigmentazione screziata, lentiggini, lassità e ingiallimento cutaneo sono i classici segni della micro-infiammazione della pelle.

Non esiste una causa specifica, ma una concomitanza dei differenti fattori sia interni sia esterni che accelerano i processi ossidativi (stress ossidativo) che alterano la melanogenesi e accelerano la degenerazione delle fibre di collagene e di elastina. Di solito la pelle poco pigmentata invecchia più precocemente rispetto alla pelle più scura.

I cambiamenti dovuti all’invecchiamento dell’area perioculare possono essere ben corretti e sono considerati un pilastro nel ringiovanimento del viso nei pazienti di ogni età. Gli inestetismi che preoccupano di più sono le rughe, lassità cutanea, discromie e iperpigmentazioni, eccessiva secchezza e ruvidità della cute.

Per ottenere un risultato soddisfacente è necessario un approccio diverso rispetto a una semplice correzione della singola ruga.

Quali sono i trattamenti per contrastare i segni dell'invecchiamento?

I trattamenti medico estetici minimamente invasivi con tempi di recupero quasi inesistenti sono più richiesti e più apprezzati. I filler, i neuromodulatori sono una valida alternativa non chirurgica ben tollerata e molto efficace nel ringiovanimento dell’area perioculare.

Tutti questi trattamenti e in particolar modo i filler a base di acido ialuronico, idrossiapatite di calcio ed altri principi attivi sono ben compatibili con una buona durata e una varietà di proprietà reologiche e meccaniche che possono essere iniettate per via intradermica, sotto-dermica e periostea.

I Filler

La scelta del tipo di filler, la tecnica di iniezione e la scelta dei siti del posizionamento dei prodotti sono fondamentali per ottenere risultati eccellenti. Una conoscenza scrupolosa e minuziosa dell’anatomia del volto e in particolar modo del terzo superiore-medio, compreso il sistema muscolare, adiposo, nervoso, osseo è essenziale per un trattamento sicuro ed efficace.

Il ringiovanimento di quest’area è molto impegnativo per la sua struttura anatomica complicata e delicata. Solo con un approccio globale prendendo in considerazione sia i tessuti molli, la vascolarizzazione, la struttura ossea dell’area perioculare prima del trattamento possiamo ottenere risultati sicuri e di successo.

Il nostro intervento deve avere azione idratante, drenante, lenitivo e protettivo.

Microneedling, botox, filler dermici, eye peel sono soluzioni che permettono di far brillare i nostri occhi mantenendo la pelle radiosa, luminosa, tonica.

Botulino

La tossina botulinica è il trattamento più frequentemente usato a livello mondiale per trattare le rughe del terzo superiore. Il trattamento è sicuro e ben tollerato. Per evitare e ridurre al minimo il rischio degli effetti collaterali anche se transitori e autolimitanti è necessario rispettare le zone di sicurezza. Per ottenere il risultato desiderato si deve conoscere non solo l’anatomia muscolare, ma anche il tipo di contrazione muscolare della persona e la valutazione dinamica dei muscoli stessi e della cute durante i movimenti facciali per mantenere le caratteristiche specifiche distintive della persona.

Inoltre, dobbiamo dopo ogni trattamento con Botox valutare la reattività della muscolatura e correggere se necessario le asimmetrie. Oggi abbiamo a disposizione differenti tipi di neuromodulatori che sono molto simili, ma differenti per le proprietà molecolari e chimiche, nella composizione, immunogenicità e nella forma di distribuzione.

Con i neuromodulatori trattiamo le rughe dinamiche come linee della fronte, rughe glabellari, zampe di gallina, ma anche possiamo sollevare le sopracciglia. L’iniezione di BoNT-a nei muscoli depressori indebolisce la loro attività anche se temporaneamente. La profondità e la quantità della tossina botulinica da somministrare dipende dai muscoli che dobbiamo trattare. Per esempio i muscoli frontale e orbicolare dell’occhio sono superficiali, perciò le iniezioni devono essere sottocutanee.

Bisogna ricordare sempre che dobbiamo rispettare l’equilibrio e l’armonia delle espressioni del viso. Sempre più spesso per ottimizzare il risultato finale utilizziamo la combinazione della tossina botulinica con i filler dermici

Con la BTX possiamo ottenere una pelle liscia che permette successivamente di posizionare il filler dermico appositamente scelto in punti più strategici. In questo modo riducendo la contrattilità e le dimensioni muscolari, miglioriamo ed ottimizziamo la durata, posizionamento e quantità dei filler dermici. Inoltre, se il paziente presenta un deficit del volume dovuto all’iperattività muscolare del terzo superiore-medio spesso è sufficiente iniettare il dosaggio più basso del BoNT-a senza paralizzare, ma solo modulando l’attività muscolare per migliorare l’aspetto estetico dello sguardo.

In alcuni casi, in base alla necessità del singolo caso i filler dermici possono essere posizionati nelle aree adiacenti all’area perioculare. Per esempio, in base alla gravità ed all’anatomia individuale l’eccessivo volume del cuscinetto adiposo può essere trattato posizionando filler dermico o nell’area infraorbitaria mediale o centrale o laterale, oppure trattando la tempia oppure l’eminenza zigomatica oppure la guancia nella sede anteromediale.

Scegliendo un punto particolare a livello zigomatico possiamo massimizzare la diffusione del prodotto e ridurre al minimo il rischio di compressione vascolare. L’approccio combinato del filler dermico e della tossina botulinica sono particolarmente indicati nei pazienti con l’aumento dell’età, poiché i filler ottimizzano gli effetti della tossina botulinica e nello stesso tempo permettono la più accurata armonizzazione dell’area perioculare, correggendo le disarmonie legate all’età e modificando le caratteristiche congenite.

Il nostro intervento deve essere concentrato sul mantenimento e sul miglioramento dell’idratazione più profonda, ripristinando l’elasticità e la tonicità e la riduzione dei mediatori infiammatori.

Ricordiamo che la medicina estetica ci consente di donare la freschezza, luminosità ed armonia al nostro viso.

Annuncio

Le informazioni contenute in Guidaestetica.it non possono sostituire in nessun caso la relazione tra medico e paziente. Guidaestetica.it non difende un prodotto o servizio commerciale.