Migliorare l'estetica del naso con il rinofiller
Situato al centro del volto, il naso è sicuramente l’elemento più in vista tra i vari distretti facciali. E come per questi, i processi di invecchiamento possono andare a ridefinirne nel tempo proiezioni e volumetrie. E non solo. Molto spesso i pazienti, sia congenitamente sia perché reduci da traumi più o meno intensi possono presentare asimmetrie lungo i suoi profili.
Il naso è costituito da vari “elementi” anatomicamente connessi tra loro. Per alcuni di essi è indicato elettivamente l’approccio chirurgico vero e proprio, da effettuarsi in sala operatoria. Per altri, l’alternativa può prevedere il ricorso alle tecniche offerte dalla Medicina Estetica, in continua evoluzione. Inoltre, il naso, resta pur sempre una zona alquanto delicata per il decorso di arterie e vene fondamentali alla corretta irrorazione e trofia tissutale dello stesso.
Il Rinofiller: Cosa è?
Il rinofiller (tradotto volgarmente: “Riempitivo per Naso”) è una tecnica di Rinoplastica Medica - ovvero non chirurgica - che si propone di correggere difetti congeniti o acquisiti della morfologia nasale nonché di migliorarne semplicemente l’aspetto, evitando l’intervento chirurgico vero e proprio in sala operatoria e ricorrendo invece all’utilizzo di riempitivi. In primis l’acido ialuronico.
Cosa aspettarsi?
In linea di massima il rinofiller consiste nell'iniezione tramite ago sottile di acido ialuronico - con caratteristiche specifiche dettate dal caso esaminato - in uno o più punti del naso onde ottenere l’effetto desiderato. Si andranno così a riempire aree di minus, a ridefinire dolcemente nonché simmetrizzare zone aggettanti, a stemperare una eccessiva concavità o convessità del dorso nasale (nasi "a sella" o "a gobba"), ad allargare lo stesso o a elevarne la punta - riconformandone e addolcendone magari anche i tratti – o ad agire sulla radice nasale ripristinando in questo modo o ricreando i rapporti angolari ideali, propri di ogni volto.
Resta per inciso che comunque la procedura è elettivamente indicata per ridefinizioni morfologiche non esagerate nonché per correzione di difetti di lieve entità. In casi di difetti maggiori ed esasperati infatti, è solo l’approccio chirurgico che permetterà di “manipolare” al meglio le cartilagini e la parte ossea nasale, i quali connessi insieme come dei “mattoncini” costituiscono la protuberanza nasale. La visita presso un professionista con esperienza in ambedue le tecniche, permetterà di comprendere al meglio la scelta da fare ed i risultati veritieri attendibili dall’una piuttosto che dall’altra tecnica.
Resta quindi scontato che non tutti i pazienti sono candidabili alla ridefinizione nasale mediata dal rinofiller. L’indicazione o meno ad essa verrà sempre alla fine posta dal professionista che durante la visita avrà modo di valutare diversi aspetti connessi alla fattibilità e correlati alla storia clinica che è propria di ogni paziente.
La procedura comunque, frequentemente, anche sulla scorta della varietà delle richieste dei pazienti, evita l’intervento chirurgico vero e proprio, permettendo di raggiungere in casi ben selezionati un ottimo risultato estetico bypassando la chirurgia. In alcuni casi il rinofiller viene anche utilizzato dopo rinoplastiche chirurgiche vere e proprie onde correggere lievi asimmetrie derivanti da una alterata cicatrizzazione postoperatoria.
La procedura tuttavia non è da prendere in esame per risolvere deficit o anomalie funzionali del naso correlate ad esempio a difficoltà respiratorie, a deviazioni del setto, a occlusione narinale, a roncopatie, a sibili inspiratori etc.
Come viene eseguito?
Il rinofiller viene eseguito con o senza ausilio di anestetico. Se non in alcuni casi esso viene vissuto come un'esperienza tendenzialmente indolore. Non lascia ovviamente cicatrici. Dopo non servono medicazioni, cerotti o gesso. Eventualmente potrebbe residuare un leggerissimo gonfiore o arrossamento in sede di iniezione (che vanno via entro qualche ora) o qualche piccola ecchimosi cutanea da traumatismo dell’ago risolvibile in pochi giorni e permettendo di ottenere risultati visibili nell’immediato.
È questo uno dei maggiori punti di forza a favore della procedura. La possibilità del paziente di vedersi esaudire sotto ai propri occhi un desiderio nell’arco di soli 20 minuti circa, con un ripristino de novo nell’impatto visivo dato dal suo volto.
Quanto dura?
L’ acido ialuronico viene comunque riassorbito e degradato nel tempo dai tessuti in cui giace, facendo svanire in modo lento e dolce l’effetto della modifica apportata. E nella maggior parte dei casi, per motivi anatomo-morfologici è giusto che sia così. Tale tempo non sempre è standardizzabile. Esso è correlato al prodotto adoperato, alle abitudini di vita del paziente nonché alla sua biochimica. Solo “orientativamente” e grossolanamente possiamo dire che la durata “visibile” delle modifiche apportate (che comunque dipende anche dal tipo di modifiche che si apportano) varia in un range tra i 7-8 mesi e i 12-16 mesi.
Cosa succede dopo? Complicanze?
Dopo la procedura è consigliato prestare alcune attenzioni, ad esempio cercando di non traumatizzare o stressare la zona trattata, evitando ad esempio per un po’ di indossare occhiali, caschi, occhialini, maschere subacquee, mascherine da lavoro troppo adese, docce estremamente calde o saune, sole diretto, lampade UV, pratiche ginniche intense o sport traumatizzanti la zona (arti marziali e affini, box, calcio, basket etc.)
Le complicanze, quando la procedura è eseguita da mani esperte, sono rare. Possono in alcuni casi presentarsi come noduli sottocutanei o irrorazioni deficitarie di determinate zone data l’anatomia del circolo ematico della regione nasale. Per questo è fondamentale rivolgersi a professionisti competenti formati in tale settore che possano indirizzare al meglio la scelta del paziente ed ottimizzare i risultati della procedura.