La tecnica del Plexr per rimuovere gli xantelasmi
La Chirurgia non Ablativa mediante Plexr è una metodica che sfrutta una particolare forma di energia, il Plasma e, in specifici punti cutanei, è in grado di sublimare lo strato superficiale di cellule "morte" creando un effetto di asportazione senza praticare alcun taglio con il bisturi.
Il Plexr nella Chirurgia non ablativa
Il plexr, in ambito oculistico, trova numerose applicazioni per il trattamento di inestetismi ed imperfezioni che compaiono sia nella palpebra inferiore che in quella superiore, come:
- Xantelasmi
- Zampe di gallina che compaiono nel bordo palpebrale esterno
- Forme intermedie ed iniziali di Blefarocalasi che tendono ad appesantire lo sguardo e restringere il campo visivo
- Papillomi palpebrali
- Cheratosi sebacee
- Verruche palpebrali
- Calazi che si presentano nel bordo palpebrale
Il Plexr cos’è e come funziona?
Il Plexr è un innovativo strumento che permette il trattamento non invasivo di numerosi inestetismi ed alterazioni cutanee senza ricorrere al bisturi quindi, senza cicatrici e con tempi di recupero molto più brevi rispetto alla chirurgia tradizionale. Infatti, fino a poco tempo fa, queste lesioni cutanee venivano trattate con un intervento chirurgico e in sala operatoria, mentre ora sarà possibile risolvere in maniera ambulatoriale e presso un medico specializzato. Il Plexr utilizza le proprietà del gas ionizzato (Plasma) per emettere un arco elettrico selettivo che andrà ad agire esclusivamente sullo strato corneo, sei dispersione di calore nei tessuti circostanti e preservando la lamina basale cutanea. La zona trattata andrà incontro ad una sublimazione tissutale che produrrà un lieve strato carbonioso. A distanza di breve tempo, sull’area trattata, apparirà una crosticina che non andrà rimossa e che cadrà spontaneamente dopo qualche giorno.
Xantelasmi palpebrali: cosa sono?
Gli xantelasmi palpebrali (xantoma cutaneo) si presentano nella zona peripalpebrale, caratterizzata da uno strato cutaneo più sottile e quindi più predisposta alla fuoriuscita dei lipidi, come una placca sottocutanea, al tatto soffice, di un colore tendente al bianco-giallo e di forma variabile. Sono composti prevalentemente da lipidi e da colesterolo esterificato e li troviamo, solitamente, nel lato mediale della palpebra. Principalmente sono bilaterali e si presentano dopo i quarant’anni di età ma, non è raro riscontrarli anche in pazienti più giovani e, colpisce maggiormente le donne con un’incidenza dell’1,1% contro lo 0,3% degli uomini. Non causano alcun dolore e solo in rari casi gli xantelasmi incrementano di volume fino ad ostacolare il campo visivo del paziente. In essere esiste ancora un dibattito che vedrebbe il collegamento tra la comparsa degli xantelasmi e, nel sangue, alti livelli di lipidi e colesterolo. Infatti non è stato provato il collegamento tra la dislipidemia (alti livelli di colesterolo e lipidi nel sangue) e gli xantelasmi, vero è però che un gran numero di soggetti che soffrono di dislipidemia sono affetto anche da xantelasmi.
Xantelasmi palpebrali: rimozione
Innanzi tutto bisogna ricordare che gli xantelasmi non regrediscono spontaneamente e che col tempo, nei casi più gravi, possono diffondersi fino a coprire l’intera zona palpebrale periorbitale. Inoltre, non è stato dimostrato che una dieta povera di lipidi possa farli regredire. Nel caso della rimozione degli xantelasmi palpebrali, il plexr si dimostra un valido alleato per eseguire i trattamenti della chirurgia non ablativa. Dopo aver disinfettato la zona da trattare e, in alcuni casi applicato una crema anestetica, si procede con il plasma che asporterà completamente lo xantelasma. Nella zona trattata comparirà una leggera crosticina, che non andrà assolutamente rimossa e che cadrà spontaneamente dopo circa 7-10 giorni.
Potrebbe interessarti anche: Xantelasmi i grumi gialli che predicono problemi cardiaci
Xantelasmi palpebrali: post-rimozione
Terminato il trattamento il paziente può riprendere subito l'attività lavorativa e la vita sociale. A domicilio, per ottenere un ottimo risultato e scongiurare la comparsa di ipopigmentazione, avvallamenti ed irregolarità cutanee, si dovranno seguire dei semplici accorgimenti subito dopo il trattamento come:
- Lavare la zona con sapone neutro
- Disinfettare la zona ogni giorno con una soluzione a base di benzalconio tamponando delicatamente
- Non applicare cerotti che potrebbero favorire la proliferazione batterica e la macerazione dei tessuti cutanei
- Non applicare cosmetici o varie tipologie di medicamento
- Appena caduta la crosta, prima di esporsi a radiazioni ultraviolette, applicare una crema ad alta protezione per scongiurare discromie cutanee
Nella foto si nota il pre e post intervento. A domicilio il paziente non ha avuto alcun problema avendo seguito bene le indicazioni.